Taping neuromuscolare per gli atleti della marcia

Il Taping Neuromuscolare, meglio conosciuto come “cerotto colorato”, ormai è una presenza quasi fissa sulla pelle degli atleti, e ovviamente anche dei marciatori. È possibile vederne di tutti i colori, tagliati nei modi più strani e applicati in ogni parte del corpo. Solamente una moda o realmente efficaci? La risposta, per quanto mi riguarda, è realmente efficaci.

Nel lavoro quotidiano che svolgo in studio, con pazienti sportivi e non, rappresenta un valido supporto nella risoluzione di alcuni dolori, nell’ottimizzazione del trattamento fisioterapico e osteopatico, e nella correzione posturale attraverso stimoli propriocettivi. Badate bene però, non a caso ho utilizzato il termine “supporto”; ovviamente non può essere l’unica soluzione ad una problematica. Il taping neuromuscolare, ideato in Giappone, è una tecnica correttiva meccanica e propriocettiva, che favorisce la giusta attivazione neuromuscolare e articolare oltre che una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area di dolore.

Qual’è il meccanismo neurofisiologico alla base del funzionamento?
La stimolazione tattile del nastro sulla pelle attiva un sistema di inibizione del dolore, che porta alla produzione di un neurotrasmettitore (encefalina) determinando una diminuzione della percezione del dolore.

I differenti colori corrispondono a diverse modalità di utilizzo?
La diversità di colore non corrisponde ad una variazione dell’effetto terapeutico, anche se ci sono degli studi che stanno prendendo in considerazione la maggior efficacia rispetto al colore utilizzato (cromoterapia)

Quali sono le caratteristiche del nastro?
È un nastro assolutamente privo di farmaci, impermeabile, ipoallergico e traspirante. Ha un’elasticità del 40-50% ed è utilizzabile per più giorni fino ad una settimana.

Il taping neuromuscolare si utilizza nello sport prima e durante l’impegno atletico, per preparare e prevenire, e dopo, per defaticare. Infatti è efficace:

A livello muscolare
• Migliora la contrazione
• Riduce l’affaticamento muscolare
• Riduce l’eccessiva estensione e contrazione del muscolo
• Riduce i crampi e la possibile lesione dei muscoli
• Aumenta la ROM (ampiezza di movimento)
• Allevia il dolore.

A livello circolatorio
• Migliora la circolazione sanguigna e linfatica
• Riduce l’eccesso di calore e di sostanze chimiche presenti nei tessuti
• Riduce l’infiammazione

A livello articolare
• In alcuni casi è paragonato ad un tutore mobile
• Migliora la ROM
• Fornisce stabilità articolare

Nel mondo del tacco e punta, insieme al nostro marciatore azzurro Marco De Luca, siamo stati tra i primi (ma forse proprio i primi…) ad applicarlo durante una competizione, e nello specifico parliamo dei Mondiali di Atletica di Berlino 2009.

Nel periodo antecedente alla gara, in un raduno federale, con Marco abbiamo sperimentato l’utilizzo del taping neuromuscolare a livello dei trapezi, per mantenere il più a lungo possibile un buon livello di decontrazione delle spalle e degli arti superiori, affinché la sua azione rimanesse, anche con l’aumentare della fatica e dei chilometri, efficace e fluida. I risultati sono stati ottimi, tant’è che Marco ancora oggi utilizza, sempre in gara, il taping neuromuscolare.

Per concludere, di seguito, troverete alcune delle applicazioni di taping più frequenti e più utili per un marciatore.

TIBIALE ANTERIORE
Il tibiale anteriore è tra i muscoli più sollecitati nella marcia e spesso può andare incontro a fastidiose tendiniti. In questi casi il taping neuromuscolare è molto indicato, insieme agli altri trattamenti, per risolvere la patologia infiammatoria.


TRAPEZIO SUPERIORE
È indicato soprattutto per gli atleti specialisti della 50 km. Questa applicazione permette, con l’aumentare dei km, di mantenere un buon livello di decontrazione delle spalle e degli arti superiori, avendo un effetto positivo sul gesto tecnico e anche sull’efficienza respiratoria.


ILEOPSOAS
Una buona efficienza di questo muscolo è importante nella marcia soprattuto per l’azione che ha sul tronco, poiché lo flette e lo inclina dallo stesso lato e lo ruota dal lato opposto. È semplice capire, guardando l’immagine anatomica, come un tensione di questo muscolo possa incidere negativamente sulla mobilità della zona lombare e del bacino, e quindi del gesto tecnico specifico della marcia.


GASTROCNEMIO E SOLEO
Il gastrocnemio insieme al soleo, oltre ad essere muscoli importanti per l’azione che hanno su piede, sulla caviglia e sul ginocchio, rappresentano la cosiddetta “pompa venosa” dell’arto inferiore, che assicura un corretto ritorno del sangue venoso al cuore. Il taping riportato nell’immagine sotto, è in modalità “drenante”, quindi è molto adatta in una fase di recupero e nel post allenamento. Non è adatto per la competizione.

Dott. Cristian Bruno
Osteopata D.O.
Fisioterapista della Nazionale di Atletica Leggera
www.cristianbruno.it

CATEGORIE: Allenamento | Fisioterapia ed Osteopatia
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