Kiev (UKR) – La marcia Ucraina va incontro ad un possibile scandalo a causa della sospensione precauzionale per doping di due dei suoi atleti di punta, ovvero Nazar Kovalenko ed Igor Glavan.
Per Kovalenko, sospeso già dal 27 marzo 2017 ed in attesa di una decisione del suo tribunale nazionale, tutto dipenderebbe da anomalie del suo passaporto biologico; la conferma della sospensione è arrivata dopo la pubblicazione sul sito della Athletics Integrity Unit dell’elenco dei procedimenti disciplinari in corso.
Il nome di Glavan invece sembrava non risultare in alcun elenco, ma già dai recenti Mondiali di marcia di Taicang, la sua assenza nella premiazione postuma della gara dei 50Km di Roma 2016 (avrebbe dovuto ritirare la medaglia di bronzo dopo la squalifica per doping di Alex Schwazer) aveva suscitato delle perplessità. La conferma però era stata pubblicata già da tempo sul sito dell’antidoping ucraina; a causa dei caratteri cirillici la notizia non è trapelata sui media europei, ma è ufficialmente confermato che l’atleta risulta sospeso dal 22 dicembre 2017, ed è anch’esso in attesa di una decisione del suo tribunale nazionale.
Questi due presunti casi doping si aggiungono a quello di aprile 2018 dell’altro marciatore ucraino Ruslan Dmytrenko; anche per lui sono da chiarire le anomalie del passaporto biologico.
A garanzia degli atleti sopra citati bisogna sottolineare come allo stato attuale tali sospensioni non corrispondono ancora ad una condanna, come era già successo per il caso del passaporto biologico di Matej Tóth, sospeso temporaneamente (poi risultato innocente).
Ricordiamo che la marcia ucraina purtroppo è già stata recentemente colpita dal doping, con la squalifica di 4 anni sia per il giovane Dmytro Harnyk (positivo allo steroide Oxandrolone) che per Lyudmila Olyanovska (positiva allo steroide Dehydrochloromethyltestosterone), ed i 3 anni di squalifica per Olena Shumkina (passaporto biologico anomalo) .