Nelle produzioni cinematografiche italiane la marcia è apparsa raramente, rispetto ad altre discipline sportive, il più delle volte in modo comico. Tutti dovrebbero ricordare la “maratonina” del film Mamma mia che impressione (1951, diretto da Roberto Savarese), con protagonista un biondo Alberto Sordi in gara assieme a dei veri marciatori del periodo che fecero da comparse. Tra questi Mario Lelli (famoso per aver stabilito nel 1952 il record mondiale di marcia all’indietro), Carlo Bomba (detto Carletto) e Salvatore Cascino (che partecipò a due edizioni dei Giochi Olimpici sulla 50Km, a Londra 1948 ed Helsinki 1952).
Nel 1959 è il turno de La 100 chilometri, film diretto da Giulio Petroni, con Massimo Girotti (che oltre alla carriera cinematografica è stato anche un pallanuotista), Mario Carotenuto (molto noto per i suoi numerosissimi ruoli nella commedia italiana), il poliedrico Riccardo Garrone e la partecipazione del famoso cantautore Fred Buscaglione. Argomento principale proprio la storica gara, infatti la trama tratta delle vicende sportive di alcuni marciatori romani durante la competizione, che si intrecciano con le questioni personali di ognuno, dando luogo a siparietti comici e situazioni paradossali. In rete è disponibile l’intero film gratuitamente (Nota: stranamente viene visualizzato un avviso per contenuti vietati ai minori, ma in realtà il film è visionabile da tutti).
Dello stesso anno Un maledetto imbroglio (1959), film noir/poliziesco diretto e interpretato da Pietro Germi, in cui la marcia fa la sua apparizione in una singolare circostanza. La polizia sta cercando un uomo accusato di omicidio, e lo trova tra i partecipanti di una gara di marcia, è l’atleta numero 51; vistosi scoperto, tenta inutilmente la fuga ma viene arrestato e portato in questura dove dirà alla polizia di essere solamente un semplice ladro. Il punto esatto per vedere la scena è al minuto 12 e 10 secondi della seconda parte del film.
Un altro “cameo” della marcia è nel film Mani di velluto (1979), commedia in cui Adriano Celentano affronta anche una sfida di corsa, ma lo fa marciando in modo caricaturale, sbeffeggiando l’avversario stremato dalla fatica.
Anche all’estero si deve sempre partire dal passato, ovvero da One Good Turn (1955, regia di John Paddy Carstairs), commedia inglese. Il protagonista è Norman (interpretato dal comico Sir Norman Joseph Wisdom, meglio conosciuto come Norman Wisdom) che, lavorando da tutta la vita in un orfanotrofio, considera lo staff e i bambini come la sua famiglia. Norman promette ad uno degli orfani che acquisterà un auto, ma poichè il suo stipendio non è sufficiente, si avventura in divertenti ed improbabili tentativi di guadagnare quei soldi. In uno di questi programma un viaggio in treno per Brighton, ma perde i pantaloni prima di salire a bordo e, sceso dal treno, viene inseguito dalla polizia; per sfuggire ai poliziotti si traveste da marciatore e si intrufola nella tappa finale della gara da Londra a Brighton. Norman vince la competizione, ma non riesce a vendere la coppa d’argento che gli è stata assegnata a un banco dei pegni, perchè pensano che il trofeo sia stato rubato. Nel video seguente c’è la scena della gara di marcia, che fu girata a Crawley, nel West Sussex.
Poi è il turno del più famoso Cammina non correre (1966, titolo originale Walk Don’t Run, regia di Charles Walters), ultimo film con Cary Grant; è ambientato nella Tokyo dei Giochi Olimpici estivi del 1964, dove per carenza di alloggi un uomo d’affari inglese (Grant), un marciatore statunitense (Jim Hutton, padre del premio Oscar Timothy Hutton) ed una donna (Samantha Eggar) devono condividere un piccolo appartamento. Nel film ci sono scene relative alla gara di marcia, con ovviamente anche altri marciatori che fanno da comparse.
La marcia ricompare molti anni dopo nel film Doctor Detroit (1983, regia di Michael Pressman), con protagonista Dan Aykroyd (attore e musicista che con John Belushi creò i Blues Brothers). Nel film Clifford Skridlow (Aykroyd) è un ingenuo e giovane insegnate, che trascorre un’esistenza tranquilla tra famiglia, casa, lavoro e sport. A scombussolare la sua vita arrivano quattro splendide ragazze squillo e il loro “protettore”. La scena iniziale del film è proprio quella clou, infatti il protagonista si sta recando al lavoro proprio marciando.
Sei anni dopo c’è una piccola scena del famosissimo Harry ti presento Sally (1989, regia di Rob Reiner, con Meg Ryan) in cui il protagonista maschile (Billy Crystal) ed un amico (Bruno Kirby), chiacchierano al parco mentre stanno marciando.
Arrivando al 2002 c’è Walkin’Free, cortometraggio di comicità demenziale su un “long distance racewalker” di fantasia. L’attore Scott Recchia è Seve Freepoontang (nome storpiato ripreso da quello del famoso mezzofondista Steve Prefontaine), protagonista di questa assurda quanto divertente storia. Una caricatura dell’andatura di marcia, il fantasma dell’allenatore, la conquista di una ragazza, una sfida al limite con il più odiato degli avversari interpretato da Jon Wellner (divenuto successivamente noto per il ruolo fisso in CSI Scena del crimine). In rete si trovano solo la seconda e terza parte del cortometraggio, mentre la prima parte sembrerebbe introvabile.
Un anno più avanti la marcia è protagonista dell’episodio 7 della quarta stagione della sitcom statunitense Malcolm In The Middle (titolo episodio Pensare e poi parlare, titolo originale Malcolm Holds His Tongue), andato in onda negli USA nel 2003 e in Italia nel 2005.
In tempi più recenti c’è il danese Speed walking (2014, titolo originale Kapgang), film drammatico ambientato nell’arco di un paio di settimane dell’anno 1976. Martin è un giovane e promettente marciatore e si sta facendo strada. Ma un’ombra pesante cade sulla sua famiglia e sul resto della sua piccola città di provincia, quando la madre muore improvvisamente.
Nel 2016 la marcia è protagonista della commedia sudcoreana Queen of walking (2016, titolo originale Geodgiwang 걷기왕). Man-Bok (interpretata dall’attrice sudcoreana Shim Eun-Kyung) è una studentessa delle superiori che è costretta a camminare 4 ore al giorno per andare a scuola, perché non può prendere l’autobus visto che soffre di cinetosi. Man-Bok scopre allora di avere talento nella marcia e decide di allenarsi per partecipare ad una gara nazionale.
Non un film, ma un documentario dal titolo Una storia semplice (2017, regia di Giuseppe Garau, autore Goffredo D’Onofrio) per ripercorrere, attraverso le testimonianze delle persone che le sono state più vicine, la storia di Anna Rita Sidoti, marciatrice italiana, indimenticabile campionessa Mondiale ed Europea, donna e mamma, scomparsa nel 2015 dopo aver lottato contro un male incurabile.
Sempre nel 2017, la marcia è apparsa anche in un cartone animato per bambini. In un episodio di Bernard l’orso (Bernard Bear, co-produzione Spagna/Corea del Sud), c’è una simpatica sfida a tre con un camaleonte ed un pinguino, gara che però avrà un esito imprevisto.
Ancora un cartone animato nel 2018, in un episodio de Lo straordinario mondo di Gumball. Una breve scenetta in cui i personaggi, che devono fare la spesa di fretta, sono costretti a marciare all’interno del supermercato perchè è proibito correre.
Infine, nel bellissimo Un altro giro (Druk), film danese vincitore degli Oscar 2021 come miglior film in lingua straniera, i personaggi principali, al termine di una cena (un po’ ubriachi) si divertono a sfidarsi cercando di marciare.
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